Carlo Mannoni – Punta Giglio
E’ già in libreria il volume di Carlo Mannoni sul caso Punta Giglio.
Punta Giglio Libera- Ridiamo vita al Parco lo ringrazia per questo importante contributo alla nostra causa.
E’ già in libreria il volume di Carlo Mannoni sul caso Punta Giglio.
Punta Giglio Libera- Ridiamo vita al Parco lo ringrazia per questo importante contributo alla nostra causa.
“Reductio ad tritum” si potrebbe dire, ovvero banalizzazione, deturpamento, logoramento e impoverimento, per mal uso, di un eccezionale tesoro paesaggistico, fra i più belli, spettacolari e iconici del Mediterraneo: la baia di Porto Conte.
Dopo lo scempio sulla falesia di Punta Giglio, qualcuno crede che sia possibile e auspicabile trasformare “Portus Nympharum” in un polo del diportismo nautico, uno dei tanti esistenti, assecondando di fatto una sguaiata pressione turistica della nautica diportistica. Invece di richiamare tutti al massimo senso di responsabilità e a comportamenti sobri, rispettosi e informati al dovere morale di conservare il nostro patrimonio paesaggistico integro a beneficio delle future generazioni, l’Ente preposto a questo, deludendo le nostre aspettative, immagina di infrastrutturare stabili ampi campi ormeggio, disseminandoli nel vasto specchio di mare di Porto Conte, in barba a tutti i vincoli di tutela esistenti, a partire da quello che fin dal 1966, con un decreto dei Ministeri per la Pubblica Istruzione, per la Marina Mercantile e per il Turismo e lo Spettacolo, in concerto fra loro, ne dichiarava il notevole interesse pubblico.
Siamo all’interno di un’Area Marina Protetta, contornata, in uno stretto ed emozionante abbraccio, dalle aree che costituiscono il Parco Naturale Regionale di Porto Conte. L’insieme costituisce un unico gioiello di inestimabile valore.
Immaginatevi quello specchio di mare ingombrato da decine e decine di imbarcazioni. Anche da grossi yacht e maxi-yacht lunghi fino a 100 metri! Non sarebbe più la stessa cosa.
La nostra comunità deve reagire: non possiamo permetterci atteggiamenti superficiali e verifiche sbrigative degli impatti sulle vedute panoramiche e sulla qualità ambientale. Siamo tutti invitati, al di là degli schieramenti politici di parte, a valutare, con il massimo scrupolo e rigore, ispirati dal principio di precauzione, a riflettere sugli effetti nefasti e sui rischi che potrebbero essere conseguenti alle trasformazioni provocate dalla realizzazione dei campi boe.