Martedì scorso (10 dicembre) si è tenuta a Sassari la seconda presentazione del volume di Carlo Mannoni, Punta Giglio, Storia di una tutela mancata, presso la Biblioteca Comunale in Piazza Tola.
Dopo i saluti della responsabile della Biblioteca, Maria Antonietta Ruiu e quelli di Elena Pittau, presidente dell’Associazione Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, hanno preso la parola l’avvocato Elias Vacca ed il giornalista Costantino Cossu.
Elias Vacca ha trattato i temi fondamentali della vicenda, soffermandosi e approfondendo le questioni giuridiche a sfondo politico che, a suo avviso, hanno trasformato il “caso Punta Giglio” nella più incredibile e pasticciata storia amministrativa a cui ha potuto assistere nel corso della sua lunga e intensa attività forense. Un severo giudizio giuridico, morale e politico, il suo, che non ha trascurato i principali attori pubblici della singolare e paradossale vicenda, raccomandando, infine, per i suoi contenuti e approfondimenti giuridici, la lettura del libro ai giovani avvocati che intraprendano la professione.
Degli stessi attori pubblici della storia raccontata nel libro ha parlato Costantino Cossu, per delineare la cornice di senso comune dentro la quale quelle azioni e quelle omissioni si inscrivono.
Il suo intervento ha allargato l’analisi all’humus politico, dello stesso colore, in cui la vicenda ha avuto la sua origine, l’ideazione e il via libera. A partire dal decreto legge n. 83 del 2014, sino al via libera del Comune di Alghero del luglio del 2017, il cui motivo ispiratore, legislativamente codificato, era che la casermetta di Punta Giglio dovesse essere destinata a nuovi usi caratterizzati per la vocazione turistico-ricettiva in un quadro di valorizzazione economica delle risorse culturali e paesaggistiche. Gli attori della storia si muoveranno tutti verso lo stesso risultato da perseguire ad ogni costo, anche con la ripetuta violazione delle leggi di cui il libro parla: i nuovi usi della casermetta e degli otto ettari sulla falesia di Punta Giglio ai fini commerciali, dalle principali autorità amministrative e politiche tuttavia sempre pervicacemente negati, e l’abbandono della memoria storica che il bene evocava.
Senza Capo Caccia e Punta Giglio, forse Alghero e i suoi abitanti non sarebbero più gli stessi.
I due promontori, dall’incomparabile valore naturalistico, paesaggistico e culturale, appartengono alla coscienza della comunità algherese come un valore ideale ed identitario ineludibile. Per questo, quando l’area più preziosa di Punta Giglio, gli otto ettari che si affacciano alla falesia del capo, con la casermetta e le altre postazioni militari della Seconda guerra mondiale, è stata concessa nel 2018 dal demanio statale a una cooperativa per fini turistici e commerciali (bar, ristorante, attività ricettiva con 20 posti letto), la comunità locale, e non solo quella, si è divisa. Da un lato i difensori della piena naturalità del sito, tutelato da specifiche e severe norme urbanistiche, culturali, paesaggistiche e ambientali; dall’altra i fautori dello sviluppo ad ogni costo, anche scapito della privatizzazione, di fatto, di un’area da sempre considerata “bene comune” e, quindi, non cedibile a chicchessia.
Di tale vicenda, che oltre alle vivaci e talora aspre contrapposizioni è stata connotata da risvolti giudiziari amministrativi, civili e penali, si occupa il recente libro di Carlo Mannoni, ex dirigente e amministratore regionale, dal titolo “Punta Giglio, Storia di una tutela mancata“, che l’autore presenterà con Costantino Cossu e Elias Vacca, martedì 10 dicembre, ore 17:30, presso la sede della Biblioteca Comunale di Sassari, in Piazza Tola, su iniziativa dell’Associazione Punta Giglio Libera – Ridiamo vita al Parco Aps e col patrocinio del Sistema Bibliotecario del Comune di Sassari.
Quale tutela e quale destino per il mare e la costa algherese?
Campi boe in Area Marina Protetta?
Le Associazioni ambientaliste Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu Sardegna, Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente, Sardenya i Llibertat hanno organizzato un incontro che si terrà ad Alghero nella sala San Francesco il 6 dicembre 2024 alle ore 18.
L’incontro dal titolo “Quale tutela e quale destino per il mare e la costa algherese? Campi boe in Area Marina Protetta?” vuole favorire un dibattito pubblico che coinvolga la comunità e le sue rappresentanze istituzionali e di categoria sulle problematiche relative ai contestati progetti di realizzazione di campi boe nell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana che hanno suscitato perplessità e contrasti.
Si auspica che da questo incontro emergano soluzioni e prospettive condivise per la tutela del nostro mare e del nostro patrimonio costiero.
Interverranno fra gli altri:
Francesco Marinaro, Vicesindaco di Alghero
Valdo Di Nolfo, Consigliere Regionale
Raniero Selva, Assessore alla Tutela e Valorizzazione Ambientale
Mimmo Pirisi, Presidente del Consiglio Comunale di Alghero
Emiliano Orrù, Presidente Azienda Speciale Parco di Porto Conte
Giovanni Caneo, Associazione Pescatori Riviera del Corallo
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Altro
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.